Il dolore è un’esperienza sensitiva ed emotiva spiacevole, associata ad un effettivo o potenziale danno tissutale o comunque descritta come tale dall’ Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP).
L’approccio al paziente non deve essere finalizzato alla sola patologia, ma alla cura della persona nel suo insieme. L’aspetto principale della terapia antalgica è quello di contribuire a garantire una migliore qualità di vita, nella consapevolezza che il dolore non rappresenta spesso l’unico problema del paziente e che oltre al trattamento dello stesso, vanno garantite altre importanti terapie di supporto.
Il dolore cronico affligge circa il 20% della popolazione adulta europea; Il dolore cronico più frequente è il mal di schiena, seguito dai dolori articolari e reumatici. Simile riscontro emerge dalle statistiche americane, dalle quali emerge che oltre il 50% dei pazienti con dolore cronico ha alle spalle una storia di sofferenza di almeno due anni prima di ricevere una terapia adeguata, mentre un terzo dei pazienti non riceve trattamento efficace.
Nell’ultimo decennio, diverse associazioni internazionali (The International Association for the Study of Pain, The World Medical Association e The American Medical Association) hanno dichiarato che il sollievo dal dolore fa parte dei diritti della persona e che i medici sono tenuti a perseguire tale obiettivo. Il dolore cronico deve essere considerato al pari di una patologia primaria.
Le varie tipologie del dolore, nocicettivo, neuropatico, dovuto ad infiammazione o misto necessitano di precise strategie diagnostiche e terapeutiche che tengano conto sia della patogenesi, che dei sintomi e della qualità di vita del paziente.
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